Redazione
Cinzia Folcarelli ci presenta l’arte e la poetica di Armando Pelliccioni, fisico ed artista. Un esempio di come la Natura possa, attraverso le intuizioni artistiche dell’uomo che padroneggia le leggi della Fisica, esprimersi creando opere di elevato valore estetico.
Armando Pelliccioni, fisico ed artista, ricerca il concetto di universale sia nell’Arte che nella Scienza.
Oltre ad un valore estetico, le sue opere hanno implicazioni filosofiche in termini concettuali. Pelliccioni infatti riprende le fila del discorso mondrianeo ma anche uno stesso approccio comune alla realtà tramite l’arte di Piero della Francesca e di Leonardo per quanto riguarda la rappresentazione della Natura. Nelle opere di Armando Pelliccioni l’Uomo e la Natura agiscono in sinergia per materializzare sulla tela la meraviglia del Cosmo.
Studiando le strutture matematiche nella Natura e nell’Arte e presentando la fisica delle esplosioni dell’Universo nell’arte, Pelliccioni ricerca un pattern visivo che sia equilibrato dal punto di vista artistico, anche secondo la Gestalt e le modalità di composizione del colore: nelle sue opere i colori di partenza sono solo quelli primari. È l’energia vera e reale della fisica dell’impatto delle molecole del pigmento che fonde i colori.
Per esempio Pelliccioni non usa mai il colore verde che non fa parte proprio del bagaglio dei suoi colori di partenza ma le sue opere sono invece ricche di verde nelle sue declinazioni. La parte “artistica” delle opere di Pelliccioni nasce infatti proprio dalla scelta dei colori, dei pigmenti, del diluente e del tipo di smalto. Durante le esplosioni è poi la Natura che entra in gioco e determina l’effetto finale delle composizioni stesse.
La sua si potrebbe definire una sorta di Arte non Arte. Nelle opere di Pelliccioni si riesce infatti a vedere, a “toccare” l’intervento reale della Natura attraverso la matematica e la fisica presente sempre nei quadri.
È interessante il percorso estetico di Pelliccioni. Partendo dalla passione per Piet Mondrian e per la geometria euclidea, Pelliccioni ha iniziato la sua carriera artistica realizzando opere matematicamente precise e spazialmente nitide, in cui l’artista pianificava e realizzava tutto ciò che sarebbe apparso sulla tela, forme e colori, utilizzando schemi matematici ben precisi.
La Teoria del Caos ha poi preso il posto della matematica “classica” nei lavori successivi, in cui la Natura ha iniziato a decidere in parte, attraverso la componente caotico-frattale, l’esito del processo creativo. Il passo successivo è consistito nella sostituzione della matematica con la Fisica, liberando la casualità intrinseca presente nell’Universo con le Esplosioni, dando ampio “potere decisionale” alla Natura e alle sue manifestazioni.
Una ulteriore evoluzione è stata poi l’inserimento nei suoi lavori della componente umana attraverso una manifestazione gestuale che riesce a dialogare con l’espressione caotico-deterministica dell’Universo, dando vita ad opere in cui compaiono stratificazioni segniche e coloristiche frutto del connubio tra componente umana e componente naturale.
Ma la ricerca di Pelliccioni è sempre in divenire e il fisico-artista è sempre alla ricerca di nuovi modi per rappresentare l’Universo e l’universale nelle sue opere.
Il rapporto tra Arte e Scienza è chiaramente fondamentale nel pensiero creativo di Pelliccioni che ha saputo unire queste sue due grandi passioni realizzando un’arte nuova, un nuovo linguaggio, contraddistinto da una cifra stilistica particolare, frutto di una concezione mentale che, in una sorta di visione panteista dell’Universo, mette Uomo e Natura sullo stesso piano, dando importanza ad entrambi, senza che l’uno prevarichi sull’altra e viceversa.
Armando Pelliccioni ha esposto le sue opere in esposizioni personali e collettive, in prestigiosi spazi istituzionali e privati, in Italia e all’estero, a Londra, Berlino, Bruges, New York. L’ASI, l’Agenzia Spaziale Italiana e l’ENEA, l’Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente hanno allestito sue esposizioni personali inaugurate durante la Notte Europea dei Ricercatori del 2018 e del 2019. L’artista ha ricevuto vari Premi per la sua carriera artistica ed è stato inserito nell’Annuario Internazionale d’Arte contemporanea. Artisti ’21 e Artisti ’22 di Art Now, edito da Mondadori Editore.
LEtture:
- Carel Blotkamp – Mondrian: The Art of Destruction – Reaktion Books, 2001
- John Milner – Mondrian – Phaidon Press, 1992
- Mark Rothko – Scritti sull’arte 1934-1969 – Donzelli, 2007
- Alfieri Bruno – Jackson Pollock in Venice: The Irascibles and the New York School – Skira editore, 2002