REDAZIONE
Avvalendoci della profonda conoscenza del mondo classico del Professor Emanuele Stolfi, inauguriamo una serie di conversazioni che hanno come oggetto di analisi la tragedia greca. La competenza rispetto alla produzione teatrale greca, sarà messa a disposizione dal Professore per mostrare come gli antichi abbiano fatto del genere tragico uno strumento di indagine privilegiato per lo studio della natura umana. A noi, uomini contemporanei, non resta che tenere di conto di queste straordinarie opere d’arte per integrarle con il sapere scientifico ed umanistico più attuale, per apprezzarle e goderne nel modo più ampio e profondo possibile.
Riportiamo alcuni significativi concetti espressi dal Professor Stolfi nella sua disamina.
Che la tragedia greca sia un genere che produce conoscenza al cui centro vi è un atto di appropriazione cognitiva è indubbio. Verrebbe da chiederci: se non la tragedia cos’altro nella cultura antica e forse nella cultura umana in genere? L’intersezione di mito e grande pensiero razionale è dominata da quest’ansia di conoscere; il mito è una risposta allo stupore e al bisogno di apprendere, il pensiero razionale greco – come pensiero filosofico – sarà un pensiero di amore per il sapere e per la conoscenza.
La conoscenza tragica ha di peculiare che è una conoscenza raggiunta attraverso il dolore. La sofferenza è una strada privilegiata per il conoscere e tale conoscere ha come oggetto privilegiato l’uomo e la natura umana.
Se la tragedia è sempre una esposizione del tentativo di conoscere ci fermiamo oggi su un particolare aspetto: l’identità come problema. Ossia l’identità dell’uomo al contempo celebrata e messa in discussione dalla tragedia. Prima dei tragici si pensava l’identità individuale in maniera diversa.
Gli esempi citati nella conversazione ci dicono con forza come la tragedia porta in scena ma non riflette la realtà politica, piuttosto la problematizza. Così certo porta in scena la natura umana, scandaglia il profondo di noi, contribuisce a creare un’identità dell’uomo greco – ma in realtà dell’uomo di tutti i tempi – ma lo fa assumendo questa identità come un dato assolutamente, dolorosamente problematico.
letture:
- Emanuele Stolfi – La giustizia in scena, diritto e potere in Eschilo e Sofocle – Il Mulino, 2022
- Bruno Snell – La scoperta dello spirito. La cultura greca e le origini del pensiero europeo – Luiss University Press, 2021
- Emanuele Stolfi – Prima lezione di diritto romano – Edizioni Laterza, 2023
riferimenti utili:
Stolfi Studia Storia – canale YouTube del Prof. Stolfi: https://www.youtube.com/@st.st.st.2612